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"Dammi un cuore che ascolta"

Immagine del redattore: Studentato San Pier TommasoStudentato San Pier Tommaso


“Dammi un cuore che ascolta” (1 Re 3, 9): questo il tema di quest’anno scelto dall'Ufficio Nazionale per la pastorale giovanile delle vocazioni. E come figli di una stessa Chiesa sempre più in cammino verso i giovani, due dei nostri frati studenti, insieme al responsabile per la pastorale giovanile e vocazionale della Provincia Italiana dei Carmelitani, hanno partecipato al convegno nazionale vocazionale, che ogni anno si tiene nella prima settimana di Gennaio.

Tema centrale è stato l’Ascolto, nelle sue varie forme: suoni, colori e varie voci ci hanno introdotto al tema, partendo dall'ascolto dell’universo, passando per quello della terra, abbiamo anche affrontato temi concreti sull'arte dell’ascoltare. Un’arte non scontata e necessaria nell'accompagnamento dei giovani alla scoperta del Dio vivente e del suo progetto per loro. “Porta aperta, preghiera e stare inchiodati alla sedia per ascoltare i giovani” sono gli ingredienti che Papa Francesco ha raccomandato ai partecipanti del convegno dell’anno precedente, e come giovani carmelitani ci sentiamo di prendere questo consiglio in eredità. I giovani hanno bisogno di qualcuno che si interessi per loro, li ascolti profondamente, li accolga così come sono.


E ancora, durante il convegno, ci siamo messi in ascolto delle diverse esperienze in dialogo con i leader di altre confessioni religiose, per concludere con un’eccezionale relazione sull'ascolto del cuore: il discernimento.

Sono state giornate intense, occasione di incontro e di condivisione con tanti sacerdoti, religiosi e consacrate, seminaristi, da diverse parti d’Italia e non solo. È bello vedere che in ogni angolo della terra c’è qualcuno che sta cercando, a suo modo, di impegnarsi per i giovani di quest’epoca, per il loro accompagnamento: ed è un vivo interesse per il loro cammino di fede e dell’unica vocazione all'interno della Chiesa, ovvero quella di scoprire il Signore Gesù (e non quella di “tirare acqua al proprio mulino”), ciò che ci deve spingere a lavorare, a stare e a camminare con loro.

Come giovani Carmelitani ci impegniamo a pregare per tutti i giovani in ricerca di Dio, anche per quelli che non lo sanno, e ci mettiamo a disposizione per essere piccole matite nelle Sue mani, affinché possa disegnare fantastiche storie d’Amore.


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